La persona priva della libertà può usufruire della corrispondenza epistolare illimitatamente. Sulle lettere deve essere sempre riportato il proprio nome e cognome. Il Magistrato può sottoporre la corrispondenza a censura, in questo caso, si verrà avvertiti preventivamente e le lettere, in arrivo e in partenza, porteranno il visto della censura. Se la corrispondenza epistolare della persona reclusa è sottoposta a censura, la busta deve essere imbucata senza che la stessa sia sigillata o incollata.
La persona priva della libertà può usufruire della corrispondenza epistolare illimitatamente.