Sì, è possibile anche se è raro. E' opportuno che la richiesta venga fatta tramite l’avvocato di fiducia del proprio congiunto per un colloquio con la sua presenza: altrimenti per poter parlare con il Direttore dell’istituto penitenziario occorre fare la richiesta in portineria, per parlare con il Magistrato di Sorveglianza è necessario presentarsi di persona presso la sede del Tribunale di Sorveglianza.
+
-
Il mio convivente è in carcere, posso andare a trovarlo o ricevere telefonate?
Click to collapse
Sì, ma deve essere il detenuto a farne richiesta: se si tratta di colloqui visivi bisogna allegare alla richiesta (semplice domandina) il certificato di residenza della persona che si intende incontrare; per ciò che concerne le telefonate, basta indicare nell’apposito modulo il numero dell’utenza telefonica intestato al/alla convivente con cui si intende comunicare. Entrambe le autorizzazioni vengono rilasciate: dal giudice delle indagini preliminari (GIP) se la persona in carcere è in attesa del Giudizio di primo grado, dalla Direzione del carcere in tutti gli altri casi.
Una direttiva del DAP introduce la possibilità di poter comunicare con i propri parenti anche attraverso cellulare, ma al momento la Direzione del carcere di Torino non ha ancora autorizzato richieste simili.