IL LAVORO IN CARCERE
L’Ordinamento penitenziario italiano individua il lavoro come uno degli elementi del trattamento rieducativo stabilendo che, salvo casi di impossibilità, al condannato è assicurata un’occupazione lavorativa.Il lavoro all’interno degli istituti penitenziari è obbligatorio, remunerato e non deve avere carattere afflittivo. Non deve essere un inasprimento della pena e l’istituzione carceraria deve favorire la destinazione dei detenuti al lavoro e la loro partecipazione a corsi di formazione professionale. E’ possibile per gli istituti stipulare rapporti con aziende pubbliche o private convenzionate e con enti al fine di istituire all'interno degli istituti lavorazioni organizzate o corsi di formazione professionale.
Il rapporto di lavoro prevede le medesime garanzie assicurative, contributive e previdenziali di quelle previste in un rapporto di lavoro subordinato, ed il compenso economico è calcolato in base alla quantità e alla qualità di lavoro prestato, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento economico previsto dai contratti collettivi nazionali.
Il lavoro penitenziario si svolge prevalentemente in tre modalità, quali il lavoro "domestico", alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e finalizzato all'espletamento dei servizi d'istituto; il lavoro su base industriale, consistente nelle cosiddette "lavorazioni", organizzate e gestite dall'amministrazione penitenziaria o da imprenditori esterni; e il lavoro al di fuori dell'istituto penitenziario, attraverso l'ammissione al beneficio del lavoro all'esterno art. 21 dell'Ordinamento penitenziario.
Il collocamento al lavoro da svolgersi all'interno dell'istituto avviene nel rispetto di graduatorie fissate in due apposite liste, delle quali una generica e l'altra per qualifica o mestiere.
Nell'assegnazione dei soggetti al lavoro, con l'esclusione dei detenuti e degli internati sottoposti al regime di sorveglianza, al lavoro si tiene conto:
- dell'anzianità di disoccupazione durante lo stato di detenzione o di internamento;
- dei carichi familiari;
- della professionalità;
- delle precedenti e documentate attività svolte e di quelle a cui i detenuti potranno dedicarsi dopo la dimissione
Riferimenti normativi
ART. 21
Il lavoro all'esterno per persone private delle libertà personali è permesso, secondo quanto disposto dall'articolo 21 dell'Ordinamento Penitenziario. Detenuti e internati possono essere assegnati al lavoro all'esterno in condizioni idonee a garantire l'attuazione positiva degli scopi previsti nel proprio trattamento esecutivo.Nel caso di persona condannata alla pena della reclusione per uno dei delitti indicati nel comma 1 dell'articolo 4- bis, l'assegnazione al lavoro all'esterno può essere disposta dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena e, comunque, di non oltre cinque anni.
Nei confronti dei condannati all'ergastolo l'assegnazione può avvenire dopo l'espiazione di almeno dieci anni.
L’ammissione avviene esclusivamente su autorizzazione della competente autorità giudiziaria e il beneficio diviene esecutivo solo dopo l’approvazione del Magistrato di Sorveglianza.
Nel caso non sussistono motivi di sicurezza le persone assegnate al lavoro esterno possono recarsi sul luogo di lavoro senza scorta.
C. C. TORINO
All'interno della Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” sono previste, tra le altre, le seguenti mansioni:- cucinieri;
- barbieri;
- addetti alla lavanderia;
- spesini (addetti spesa detenuti);
- piantoni (assistenza infermi);
- portavitti;
- scopini (addetti alle pulizie);
- M.O.F. (Manutenzione Ordinaria Fabbricati: i lavoratori edili, idraulici ed elettrici necessari alla manutenzione dei fabbricati);
- giardinieri;
- scrivani.
Per esservi ammessi è necessario compilare un apposito modulo che gli addetti all’Ufficio Pratiche detenuti, utilizzeranno per redigire le graduatorie di attesa.
Per quel che concerne le cosiddette "lavorazioni" in data 9 settembre 2009 è stato firmato un "Protocollo d'intesa finalizzato allo sviluppo delle attività produttive all'interno della Casa Circondariale - Lorusso e Cutugno", tra la direzione e una serie di cooperative. Allo stato attuale le cooperative presenti sono:
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Sede legale: Via Lulli, 8 - 10148 Torino
Tel.: 320 0195858
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Sito:www.liberamensa.org
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Lungo Dora Voghera, 22 - 10153 Torino
Tel.: 011 8100211
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Sito: www.etabeta.it
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Via Giovanni Zambelli, 2 - 10137 Torino
Tel: 349 7522540
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Sito: www.extraliberi.it
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Via Narzole, 1 - 10126 Torino
Tel.: 011 19506842
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Sito:www.pausacafe.org
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Via C. Brunetto, 110 Fraz. Ceretts - 10077 S10077 San Maurizio C.se (TO)
Tel.: 011 9279996
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C. C. IVREA
Sono presenti attività gestite direttamente dall'amministrazione penitenziaria per quel che riguarda lavorazioni tipografiche, con impiego di personale con turnazione giornaliera; e gestite da terzi per l'orticoltura in serra.Quanto presente in questa pagina è stato ricavato dal sito istituzionale del Ministero della Giusizia "Schede trasparenza istituti penitenziari - pubblicazione del 19 maggio 2016"
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_2.page
Fonte: Ministero della Giustizia