1987, Torino, gli ultimi anni dell’onda lunga del boom economico. E’ qui che comincia una storia, o forse è meglio definirla un’avventura imprenditoriale diversa. La cooperativa sociale Eta Beta.
Il rapporto di lavoro prevede le medesime garanzie assicurative, contributive e previdenziali di quelle previste in un rapporto di lavoro subordinato, ed il compenso economico è calcolato in base alla quantità e alla qualità di lavoro prestato, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento economico previsto dai contratti collettivi nazionali.
Il lavoro penitenziario si svolge prevalentemente in tre modalità, quali il lavoro "domestico", alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e finalizzato all'espletamento dei servizi d'istituto; il lavoro su base industriale, consistente nelle cosiddette "lavorazioni", organizzate e gestite dall'amministrazione penitenziaria o da imprenditori esterni; e il lavoro al di fuori dell'istituto penitenziario, attraverso l'ammissione al beneficio del lavoro all'esterno art. 21 dell'Ordinamento penitenziario.
Il collocamento al lavoro da svolgersi all'interno dell'istituto avviene nel rispetto di graduatorie fissate in due apposite liste, delle quali una generica e l'altra per qualifica o mestiere.
Nell'assegnazione dei soggetti al lavoro, con l'esclusione dei detenuti e degli internati sottoposti al regime di sorveglianza, al lavoro si tiene conto:
Riferimenti normativi
Nel caso di persona condannata alla pena della reclusione per uno dei delitti indicati nel comma 1 dell'articolo 4- bis, l'assegnazione al lavoro all'esterno può essere disposta dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena e, comunque, di non oltre cinque anni.
Nei confronti dei condannati all'ergastolo l'assegnazione può avvenire dopo l'espiazione di almeno dieci anni.
L’ammissione avviene esclusivamente su autorizzazione della competente autorità giudiziaria e il beneficio diviene esecutivo solo dopo l’approvazione del Magistrato di Sorveglianza.
Nel caso non sussistono motivi di sicurezza le persone assegnate al lavoro esterno possono recarsi sul luogo di lavoro senza scorta.
Per esservi ammessi è necessario compilare un apposito modulo che gli addetti all’Ufficio Pratiche detenuti, utilizzeranno per redigire le graduatorie di attesa.
Per quel che concerne le cosiddette "lavorazioni" in data 9 settembre 2009 è stato firmato un "Protocollo d'intesa finalizzato allo sviluppo delle attività produttive all'interno della Casa Circondariale - Lorusso e Cutugno", tra la direzione e una serie di cooperative. Allo stato attuale le cooperative presenti sono:
Contatti
Sede legale: Via Lulli, 8 - 10148 Torino
Tel.: 320 0195858
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Sito:www.liberamensa.org
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Lungo Dora Voghera, 22 - 10153 Torino
Tel.: 011 8100211
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Sito: www.etabeta.it
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Via Giovanni Zambelli, 2 - 10137 Torino
Tel: 349 7522540
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Sito: www.extraliberi.it
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Via Narzole, 1 - 10126 Torino
Tel.: 011 19506842
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Sito:www.pausacafe.org
Contatti
Via C. Brunetto, 110 Fraz. Ceretts - 10077 S10077 San Maurizio C.se (TO)
Tel.: 011 9279996
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Quanto presente in questa pagina è stato ricavato dal sito istituzionale del Ministero della Giusizia "Schede trasparenza istituti penitenziari - pubblicazione del 19 maggio 2016"
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_2.page
Fonte: Ministero della Giustizia
La cooperazione sociale La normativa italiana riconosce tre tipi di cooperative: tipo A, B e C. Associazionismo Le Fondazioni Le Cooperative sociali di tipo A Le Cooperative sociali di tipo B I Consorzi Link all'elenco alfabetico dei consorzi di cooperative sociali della Provincia di TorinoTERZO SETTORE
La definizione di "privato sociale" o “3° settore" individua tutto ciò che si differenzia sia dalla sfera pubblica (stato, regioni, enti locali, altri enti) sia da quella privata, ossia dal mercato. E' un universo vasto, composto da soggetti differenti tra loro, che hanno in comune la capacità di sviluppare nuove opportunità e modelli per rispondere alla domanda di bisogni che né lo Stato né il mercato sono in grado di soddisfare. All'interno di questa forma di “economia sociale” confluiscono strutture organizzate con forme giuridiche molto differenti, che affiancano le istituzioni nell’offerta di servizi alla persona socialmente disagiata a causa della commissione di un reato. Realtà che sono parte integrante della “rete sociale” del territorio e spesso rappresentano un ponte tra carcere e società, creando opportunità di inserimento lavorativo e sociale.
Finalità della cooperazione sociale è quella di "perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso:
Attive sul territorio attraverso opere di solidarietà e condivisione, le associazioni affiancano gli operatori gestendo alcune attività inerenti il "recupero" della persona ristretta all'interno degli istituti carcerari. Diventando inoltre punto di riferimento sia per le famiglie sia per le persone in uscita dal carcere, per quanto concerne lo svolgimento di pratiche, informazioni e servizi, oltre ad offrire opportunità di reinserimento all'esterno. Occupandosi di devianza e carcere il volontariato diventa così parte essenziale della rete sociale e di servizi presente sul territorio, dove la collaborazione tra le parti diventa strumento d'intervento per supportare le persone in difficoltà nel soddisfacimento dei bisogni primari di ogni persona (mangiare, dormire, cura dell’igiene, fare un documento di identità ed altro).
Elenco delle Associazioni di volontariato della Provincia di Torino
La Fondazione, istituzione di carattere privato senza finalità di lucro, utilizza le proprie risorse finanziarie per scopi educativi, culturali, religiosi, sociali e per altri scopi di pubblica utilità. Gli ambiti di intervento delle Fondazioni riguardano la fornitura di servizi assistenziali a persone in particolari situazioni di difficoltà, l’attività benefica al fine di favorire la fuoriuscita dallo stato di disagio e l’erogazione di sussidi e finanziamenti per progetti volti alla reintegrazione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati.
Elenco delle Fondazioni della Provincia di TorinoCOOPERAZIONE SOCIALE
Le cooperative sociali nascono con lo scopo di soddisfare necessità che non coincidono esclusivamente con quelli dei soci proprietari, bensì con quelli della più vasta comunità locale ovvero dei bisogni collettivi.
La preferenza per interventi di tipo territoriale e domiciliare contraddistingue questa forma d'impresa. Sviluppando relazioni nella comunità di appartenenza risponde alle esigenze ed ai bisogni di quei cittadini che altrimenti sarebbero rimasti condannati ad una forte istituzionalizzazione: ricovero, carcere, comunità.
Si contraddistinguono come punto nevralgico di ogni rete sociale per la flessibilità dei servizi offerti e la forte motivazione e qualificazione del personale impiegato.
Link all'elenco alfabetico delle cooperative sociali di tipo A della Provincia di Torino
Questa tipologia di cooperativa sociale ha nel tempo conquistato il ruolo di strumento privilegiato e specialistico per l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, in grado di svolgere una formazione professionale sul campo, lavorando al contempo ad una piena integrazione sociale delle persone in difficoltà.
Offre ai soggetti inseriti la possibilità di maturare e acquisire quelle competenze necessarie per poter reinserirsi nel mercato del lavoro. Il percorso avviene all'interno di un ambiente lavorativo in parte protetto, adattabile al singolo soggetto, ma che allo stesso tempo presenta le caratteristiche di un luogo di lavoro vero e proprio.
Link all'elenco alfabetico delle cooperative sociali di tipo B della Provincia di Torino
I Consorzi rappresentano uno degli strumenti principali di cui la cooperazione sociale si è dotata per poter essere promotrice di politiche sociali all'interno della società civile, attraverso: